
Pubblicato il 01/12/21
Origini del Presepe Napoletano
Tra alberi e lucine, addobbi e decorazioni di vario genere, a non poter mancare assolutamente nelle nostre case a Natale è il presepe, uno dei simboli più amati dei giorni che precedono e seguono il 25 dicembre… soprattutto a Napoli!
Una tradizione che nella nostra città è diventata vera e propria arte artigiana, tramandata di generazione in generazione fra i maestri presepisti che l’hanno ideata e trasformata, nel corso dei secoli, in eccellenza culturale, e che anche tu potrai ammirare nella nostra galleria fino al 6 gennaio, grazie ad una mostra dedicata. Un modo unico di scoprire le opere dei migliori artigiani partenopei durante il tuo shopping natalizio, vivendo tutto il fascino di questo periodo dell’anno.
Conosci però la storia del presepe napoletano? No? Non preoccuparti, ci pensiamo noi a raccontartela! Continua a leggere il nostro articolo per saperne di più.
LA STORIA
Il presepe che tutti noi conosciamo si deve a San Francesco d’Assisi. L’idea di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Gesù Bambino era venuta al Santo nel 1222, quando durante un viaggio a Betlemme ebbe modo di assistere alle funzioni per la nascita di Gesù. Francesco rimase talmente colpito da quella rappresentazione che, una volta tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter replicare la cosa il Natale successivo. A quei tempi le rappresentazioni sacre non potevano tenersi in chiesa, così il Papa gli permise di celebrare una messa all’aperto. Fu così che, durante la notte della Vigilia del 1223, a Greccio, in Umbria, San Francesco allestì il primo presepe vivente della storia.
Il primo presepe vero e proprio risale invece al 1283, quando Arnolfo di Cambio scolpì di otto statuine in legno che rappresentavano la Natività e i Re Magi. Questo presepio è oggi conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Da quel momento in poi la consuetudine di allestire presepi nelle chiese iniziò a diffondersi rapidamente in tutto il Regno di Napoli. Intorno al 1500 nacque la cultura del presepe popolare grazie a S. Gaetano di Thiene, il quale introdusse nel presepe tutta una serie di personaggi secondari.
La nascita del “Figurinaio”, cioè del creatore di statuette, avvenne poi sotto il regno di Carlo III. Nel 1600 gli artisti napoletani diedero alla rappresentazione della Natività una nuova connotazione, introducendo anche scene di vita quotidiana e nuovi personaggi. Ed ecco quindi apparire nel presepe le statuette delle popolane, dei venditori di frutta, dei mendicanti e di mille altre figure legate alla quotidianità della città, raggiungendo l’apice creativo nel 1700, quando divenne più che una semplice rappresentazione della nascita di Gesù come narrata dai Vangeli, ma una perfetta unione di sacro e profano; un vero e proprio scorcio della vita partenopea dell’epoca.