
Pubblicato il 22/04/21
Giornata Mondiale del Libro – I consigli di Mondadori
Oggi, venerdì 23 aprile, è la Giornata Mondiale del Libro,
un evento per celebrare il senso di magia e piacevolezza che solo la lettura di
un buon libro può garantire. Quale occasione migliore per recarsi presso il centro
commerciale La Birreria, entrare nello store Mondadori e fare
un regalo a sé stessi o ad una persona speciale? Ecco le proposte della nostra
libreria, nate dalla penna e dal talento di sette autori sia italiani che
stranieri:
"La libraia di Auschwitz" di Dita Kraus
A soli tredici anni Dita viene deportata ad Auschwitz insieme alla madre e
rinchiusa nel settore denominato Campo per famiglie (tenuto in piedi dalle SS
per dimostrare al resto del mondo che quello non fosse un campo di sterminio):
quello che conteneva il Blocco 31, supervisionato dal famigerato "Angelo
della morte", il dottor Mengele. Qui Dita accetta di prendersi cura di
alcuni libri contrabbandati dai prigionieri. Si tratta di un incarico
pericoloso, perché gli aguzzini delle SS non esiterebbero a punirla duramente,
una volta scoperta. Dita descrive con parole di una straordinaria forza e senza
mezzi termini le condizioni dei campi di concentramento, i soprusi, la paura e
le prevaricazioni a cui erano sottoposti tutti i giorni gli internati. Racconta
di come decise di diventare la custode di pochi preziosissimi libri: uno straordinario
simbolo di speranza, nel momento più buio dell'umanità. Bellissime e
commoventi, infine, le pagine sulla liberazione dei campi e del suo incontro
casuale con Otto B Kraus, divenuto suo marito dopo la guerra. Parte della
storia di Dita è stata raccontata in forma romanzata nel bestseller
internazionale "La biblioteca più piccola del mondo", di Antonio
Iturbe, ma finalmente possiamo conoscerla per intero, dalla sua vera voce. La
vera storia di Dita Kraus, la giovanissima bibliotecaria di Auschwitz,
diventata un simbolo della ribellione, finalmente raccontata da lei stessa.
"Il Libraio di Venezia" di Giovanni Montanaro
In campo San Giacomo, a Venezia, c'è la Moby Dick, una libreria di quelle «che
ti sorprende che esistano ancora, anche se ci sono in ogni città, tenaci come
guerrigliere, eleganti come principesse». Il suo libraio si chiama Vittorio, ha
passato i quarant'anni, vive per i suoi libri, combatte per continuare a
venderli. Un giorno incontra Sofia, gli occhi chiari e le risposte svelte, che
prende l'abitudine di andare a trovarlo. Il 12 novembre 2019, però, i 187
centimetri di acqua alta eccezionale inondano le case, i negozi, sommergono gli
scaffali di Vittorio. Le pagine annegano, e «campo San Giacomo è pieno di libri
perduti, e pare che tutto sia perduto». Giovanni Montanaro, che ha vissuto in
prima persona i giorni tragici dell'inondazione, li racconta in un modo lontano
dalle cronache che hanno commosso il mondo. Racconta l'angoscia dell'acqua che
sale, che distrugge, ma mostra anche un'altra Venezia, i giovani, i cittadini che
reagiscono, l'allegria nata in mezzo allo sfacelo, fatta della capacità di
aiutarsi, di rinascere. Scritto quasi di getto, questo racconto è una galleria
di personaggi, emozioni, colpi di scena il cui cuore è Venezia, sono i librai,
è l'amore per i libri e l'amore che nasce grazie ai libri. E ai librai
veneziani Montanaro destina interamente i proventi dei suoi diritti d'autore,
per sostenerli dopo gli eventi di novembre. In calce al volume, sono proprio i
librai veneziani a descrivere sé stessi e le loro librerie: il lettore può
scoprirli anche attraverso le mappe che creano un percorso nella laguna –
nonostante tutto, «Venezia è sempre lei. Venezia è meravigliosa».
"L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati
conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di
Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri
di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui
Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso
della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura
del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in
cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane
protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed
elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
"Fahrenheit 451" di Ray Bradbury
Fahrenheit 451 di tutta la fantascienza del Ventesimo secolo, è divenuto
parte dell'immaginario del nostro tempo. "Era una gioia appiccare il
fuoco" ricostruisce così, attraverso il mosaico dei racconti, la vita di
un'idea poetica, di una concezione letteraria profondamente radicata nella
nostra cultura, quella della persecuzione e distruzione della fantasia da parte
del potere. Al centro di tutto è il libro, che assurge a emblema della libertà
di pensiero e di scelta. Un oggetto che diventa mito fecondo, capace insieme di
preservare la memoria dell'oro e di presagire la catastrofe. Tra i sedici testi
qui raccolti, numerosi classici: Torre di fuoco, I maghi folli di Marte,
Maschere pazze, Il sorriso, Lo spazzino e altrettanti racconti inediti: Il
reincarnato, La biblioteca, Il Falò e Prima dell'alba.
"Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino
"L'impresa di cercare di scrivere romanzi 'apocrifi', cioè che
immagino siano scritti da un autore che non sono io e che non esiste, l'ho portata
fino in fondo nel mio libro 'Se una notte d'inverno un viaggiatore'. È un
romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per
dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua
volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l'inizio di dieci
romanzi d'autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra
loro ... Più che d'identificarmi con l'autore di ognuno dei dieci romanzi, ho
cercato d'identificarmi col lettore: rappresentare il piacere della lettura
d'un dato genere, più che il testo vero e proprio. Ma soprattutto ho cercato di
dare evidenza al fatto che ogni libro nasce in presenza d'altri libri, in
rapporto e confronto ad altri libri."
"Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak
È il 1939 nella Germania nazista. Tutto il Paese è col fiato sospeso. La
Morte non ha mai avuto tanto da fare, ed è solo l'inizio. Il giorno del
funerale del suo fratellino, Liesel Meminger raccoglie un oggetto seminascosto
nella neve, qualcosa di sconosciuto e confortante al tempo stesso, un
libriccino abbandonato lì, forse, o dimenticato dai custodi del minuscolo
cimitero. Liesel non ci pensa due volte, le pare un segno, la prova tangibile
di un ricordo per il futuro: lo ruba e lo porta con sé. Così comincia la storia
di una piccola ladra, la storia d'amore di Liesel con i libri e con le parole,
che per lei diventano un talismano contro l'orrore che la circonda. Grazie al
padre adottivo impara a leggere e ben presto si fa più esperta e temeraria:
prima strappa i libri ai roghi nazisti perché «ai tedeschi piaceva bruciare
cose. Negozi, sinagoghe, case e libri», poi li sottrae dalla biblioteca della
moglie del sindaco, e interviene tutte le volte che ce n'è uno in pericolo. Lei
li salva, come farebbe con qualsiasi creatura. Ma i tempi si fanno sempre più
difficili. Quando la famiglia putativa di Liesel nasconde un ebreo in cantina,
il mondo della ragazzina all'improvviso diventa più piccolo. E, al contempo,
più vasto.
"La biblioteca di Parigi" di Janet Skeslien Charles
Parigi, 1940. I libri sono la luce. Odile non riesce a distogliere lo
sguardo dalle parole che campeggiano sulla facciata della biblioteca e che
racchiudono tutto quello in cui crede. Finalmente ha realizzato il suo sogno.
Finalmente ha trovato lavoro in uno dei luoghi più antichi e prestigiosi del
mondo. In quelle sale hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway. Vi è
custodita la letteratura mondiale. Quel motto, però, le suscita anche
preoccupazione. Perché una nuova guerra è scoppiata. Perché l’invasione nazista
non è più un timore, ma una certezza. Odile sa che nei momenti difficili i
templi della cultura sono i primi a essere in pericolo: è lì che i nemici
credono che si annidi la ribellione, la disobbedienza, la resistenza. Nei libri
ci sono parole e concetti proibiti. E devono essere distrutti. Odile non può
permettere che questo accada. Deve salvare quelle pagine, in modo che possano
nutrire la mente di chi verrà dopo di lei, come già hanno fatto con la sua. E
non solo. La biblioteca è il primo luogo in cui gli ebrei della città provano a
nascondersi: cacciati dalle loro case, tra i libri si sentono al sicuro, e
Odile vuole difenderli a ogni costo. Anche se questo significa macchiarsi di
una colpa che le stritola il cuore. Una colpa che solo lei conosce. Un segreto
che, dopo molto tempo, consegna nelle mani della giovane Lily, perché possa
capire il peso delle sue scelte e non dimentichi mai il potere dei libri: luce
nelle tenebre, spiraglio di speranza nelle avversità.
Buona lettura e… vi aspettiamo nel punto vendita Mondadori
del nostro centro commerciale!